spettacolo

Il servo

di Robin Maugham
traduzione di Lorenzo Pavolini
regia Andrea Renzi, Pierpaolo Sepe
con (in ordine di apparizione) Tony Laudadio (Richard Merton)
Emilia Scarpati Fanetti (Sally Grant), Andrea Renzi (Tony Williams), 
Lino Musella (LesBarrett), Maria Laila Fernandez (Vera/Mabel)
scene  Francesco Ghisu

costumi  Annapaola Brancia d’Apricena

disegno luci Cesare Accetta
fotografa e assistente luci Laura Micciarelli

produzione Casa del Contemporaneo-Centro di Produzione Teatri Uniti Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale Napoli Teatro Festival Italia (NTFI)- 2017

 

Il lavoro di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe parte dall'adattamento teatrale che lo stesso Maugham realizzò nel 1958 e evoca le atmosfere del celebre film di Joseph Losey del 1963 con la sceneggiatura di Harold Pinter

Per Andrea Renzi: “il lavoro degli attori si innesta e sulla drammaturgia scaturita dal romanzo breve di Maugham che tende a far emergere ciò che si nasconde e pulsa, vitale e morboso, dietro ogni parola facendo vibrare il fondo enigmatico dei singoli personaggi”. 

Per Pierpaolo Sepe: “Tutto è iniziato dalla pièce teatrale. Le pieghe psicologiche dei personaggi, o meglio, la ragnatela intessuta dalla scrittura di Maugham che ha ritratto ‘quei personaggi così caratterizzati’. Nella pièce emerge intatta la loro ambiguità sottile e necessaria allo sviluppo più segreto del meccanismo teatrale all'interno del quale il servo striscia. Si arrampica. Come un ragno tesse la sua tela dove fatalmente cadrà la sua vittima. Ogni mezzo è legittimo: il sesso, il cibo, l’alcool, l’abiezione. Una storia tetra di lotta sociale feroce. Non ci saranno vincitori ma solo corpi affamati di qualsiasi piacere e menti sopraffatte dal silenzio delle proprie esistenze. Metafora di una società che inventa ruoli e classi, il testo racconta la vendetta dei deboli e perfidi “sfortunati”, costretti a servire altri uomini uguali a loro in tutto e, nonostante ciò, depositari di un folle diritto al quale non si può che opporre tutta la minacciosa rabbia dei servi”.

 

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