spettacolo

Diario di un pazzo

tratto da I racconti di Pietroburgo - Le memorie di un pazzo
traduzione Pietro Zveteremich
con Roberto De Francesco
regia Andrea Renzi
scenografia Barbara Bessi
costumi Ortensia De Francesco 
luci Pasquale Mari
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Francesco Paglino
direttore di scena Lello Becchimanzi
foto di scena Marco Ghidelli

una produzione Teatri Uniti - 2007

Del personaggio centrale, Propriscin,  ci interessava sottolineare il provincialismo, l'inadeguatezza che sente verso la grande città e la macchina burocratica che lo schiaccia e insieme lo esclude. Abbiamo preferito togliere i riferimenti russi  per assimilarlo. Renderlo, alla lettera, simile a noi, prossimo, vicino. Gli abbiamo dato un accento di provincia italiana, dell'entroterra tra Campania e Lucania e abiti dei primi anni Cinquanta, il periodo in cui in Italia si andava formando una nuova classe impiegatizia. Le spalle di Gogol sono talmente  possenti da sopportare con facilità questo spostamento.

Propriscin diventa Papaleo: uno che tempera matite e fa commissioni, poco più di un impiegatuccio.  Lo facciamo vivere in un'armadietto a due ante : è tutto il suo mondo. Esiguo, coatto, claustrofobico. Un modo senza vie d'uscita reali. Le uniche fughe possibili sono quelle della fantasia. La sua è una storia di ordinaria follia. È nella vertigine della sua solitudine che il quotidiano progressivamente si deforma e prende corpo la sua vitalità visionaria, tenera, disperata, comica, lucida, poetica, eroica,  lucida, ineffabile.

Andrea Renzi

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